Si può automatizzare, almeno in parte, il processo di selezione e gestione del personale? Ce ne parla Monia Calabrese, responsabile del Recruiting in nesea, raccontandoci la genesi della soluzione Skill Detect.
Quali competenze abbiamo in azienda? Chi le possiede? E soprattutto, quali ci mancano? La mappatura delle competenze è oggi fondamentale per definire le strategie aziendali e selezionare nuovi collaboratori. In passato, soprattutto nelle realtà industriali, il lavoro e i compiti attribuiti al singolo lavoratore erano le unità di riferimento fondamentali per organizzare il processo produttivo e per attribuire responsabilità e doveri ai singoli lavoratori; nelle realtà moderne, e soprattutto per le aziende che forniscono servizi, è sempre di più difficile definire doveri e responsabilità del singolo lavoratore.
La forte interconnessione tra lavoro e tecnologia, la necessità dell’apprendimento e della formazione continua sul lavoro, la rilevanza sempre maggiore dell’utente finale nella definizione degli standard, sono solo alcuni dei fattori che hanno determinato la definizione di mansionari sempre più flessibili.
Il lavoro è diventato difficilmente programmabile e l’attività di un lavoratore difficilmente predefinibile.
Ciò ha reso necessario spostare l’attenzione dall’organizzazione alle persone. Da qui si è sviluppata la metodologia della mappatura delle competenze, che valuta queste ultime solo in base a comportamenti osservabili nella vita lavorativa quotidiana. Ma si può automatizzare questo processo?
A partire da questo nuovo scenario, nesea ha sviluppato una piattaforma per la mappatura delle competenze, chiamata Skill Detect. L’obiettivo è quello di rilevare, gestire e sviluppare le competenze del personale aziendale in connessione con i valori, gli obiettivi, l’organizzazione e le strategie di business. Questo permette di capire l’apporto che ciascuno può dare all’interno dell’azienda.
La mappatura di Skill Detect avviene su una piattaforma customizzata in base alle esigenze del caso ed è strutturata in tre fasi:
L’automazione del processo attraverso una piattaforma permette di somministrare i questionari rapidamente a numerosi utenti. Inoltre permette di elaborare i risultati riducendo fortemente i tempi di scoring e i rischi legati all’uso del metodo cartaceo.
La piattaforma facilita lo svolgimento della mappatura, ma è fondamentale che alla valutazione del personale contribuiscano persone con competenze specifiche. Per ogni progetto di mappatura, nesea coinvolge:
Nell’intero processo, la sensibilità personale del valutatore riveste una grande importanza: deve essere allenato a intercettare le caratteristiche soft dell’intervistato, le resistenze e ansie legate all’intervista. In particolare, le soft skill diventano sempre più rilevanti anche in campo informatico, una volta considerato puramente operativo: oggi non è più possibile immaginarlo senza una componente di relazione, per cui le hard skill non bastano.
La mappatura delle competenze può riguardare diversi tipi di aziende: sia aziende molto giovani che vogliono elevare il proprio potenziale, sia quelle che – pur con una lunga storia – sentono l’esigenza di rinnovarsi e rimettersi in gioco sul mercato mantenendo un alto livello di competitività.
In generale, la mappatura delle competenze è necessaria in particolari fasi evolutive dell’azienda: quando cambiano le dimensioni, quando si esternalizzano alcuni comparti o quando si vuole rinnovare il management. È il caso – recente – di un ente pubblico che ha scelto Skill Detect per individuare due nuove figure direzionali in un contesto di cambiamento dei ruoli e delle procedure.
Il rischio, per chi sottovaluta questa esigenza, è quello di ottenere una produttività minore dai propri collaboratori e al tempo stesso di frustrarli con un inquadramento non adatto a loro.
I responsabili dell’azienda committente sono direttamente coinvolti nel processo di mappatura, in particolare durante la prima fase (Rilevazione): il processo prevede infatti dei colloqui con i referenti delle figure professionali a cui è rivolto l’intervento, orientati a far emergere il set di competenze attese, il peso di ciascuna di esse e i ruoli ideali. È però altrettanto importante che l’azienda riesca ad affidarsi rispetto a quanto emergerà dalle altre due fasi del processo.
Del resto, un sistema automatizzato e standardizzato è veloce e affidabile. Attenzione, però, a non standardizzare al 100%: ogni azienda ha le sue peculiarità per cui è importante che la soluzione sia personalizzata per essere davvero utile.
La piattaforma Skill Detect è stata interamente sviluppata all’interno di nesea con il contributo di Francesco La Rosa (architettura e backend), Andrea Fiorani (frontend), Giuseppe Capone (stampe e report).
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