Quali innovazioni si possono applicare oggi in ambito contabile? Ce ne parlano, attingendo all’esperienza diretta in nesea, Renzo Felice (Accounting Manager) e Marco Lucente (Purchasing Manager).
Spesso parlando di innovazione aziendale ci concentriamo – giustamente – sulla tecnologia. Ma c’è un altro ambito che troppo spesso è lasciato indietro: quello finanziario. Un’azienda che voglia restare al passo con i ritmi dell’innovazione globale deve strutturare i propri conti di conseguenza. In nesea lo stiamo già facendo, vi raccontiamo come.
Tenere traccia dei costi è fondamentale per individuare rapidamente i punti forti o sofferenti dell’azienda e per intervenire di conseguenza. La contabilità tradizionale, però, ci offre un’immagine poco chiara, perché raggruppa i costi per tipologia e non consente un’analisi tempestiva. La finalità, di fatto, è solo quella di determinare il reddito d’impresa. Il metodo ABC (Activity Based Costing) analizza invece i costi dell’azienda raggruppandoli per attività. Questo permette di avere un colpo d’occhio su quali progetti / prodotti / processi siano redditizi e su quali invece stiano costando all’azienda. Inoltre, il metodo ABC prevede un monitoraggio continuo che pernette una maggiore tempestività d’intervento. Questo approccio diventa fondamentale per una realtà come nesea, che opera su progetti anche molto diversi e che deve essere altamente reattiva: abbiamo introdotto il metodo ABC ormai da quattro anni.
L’utilizzo del metodo ABC permette di introdurre una seconda importante novità: la riclassificazione del bilancio. Questo tipo di intervento offre una maggiore chiarezza espositiva e di lettura del bilancio, permettendo di avere una visione a breve e lungo periodo della solvibilità e redditività dell’impresa. Inoltre, nell’ambito della riclassificazione è possibile costruire gli indici finanziari che, analizzati nel loro complesso, ci presentano un’immagine molto nitida dello stato dell’azienda. A partire dalla riclassificazione è possibile stilare un business plan dettagliato, molto importante per presentare l’azienda a potenziali investitori.
La patrimonializzazione non è molto frequente tra le aziende di servizi, che spesso scelgono di avere un approccio più flessibile. È però innegabile che la patrimonializzazione apra le porte a un migliore rapporto con gli investitori e gli istituti di credito, permettendo di fatto all’azienda di pensare più in grande. Nel caso specifico di nesea, la patrimonializzazione avviene principalmente immobilizzando beni immateriali. Nello specifico, questo vuol dire brevettare nuovi software proprietari e investire nella ricerca in modo continuativo: il vantaggio, com’è ovvio, è duplice. Da un lato una maggiore solidità finanziaria, dall’altro un flusso di innovazione continua. A questo si aggiunge la possibilità di offrire ai propri clienti nuovi prodotti in modo sistematico, a partire da un investimento iniziale.
Non tutte le aziende scelgono di essere innovatrici: di sicuro l’innovazione è la strada che più ci espone al rischio e all’imprevisto, ma al tempo stesso la più stimolante e potenzialmente gratificante. Per queste aziende, come nel caso di nesea, costruire una migliore solidità e resilienza finanziaria diventa allora un passaggio obbligato: solo avendo uno scafo solido e delle vele resistenti possiamo affrontare le rotte più inesplorate.
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